NON VEDO L’ORA DI FARE SKATE
Fare skateboard è una sensazione bellissima e travolgente. Quando giri per strada sulla tavola ti senti come l’acqua che fluisce nel letto di un fiume: scorri dolcemente sulle rocce accarezzandole, t’innalzi con forza per superare ciò che ti ostacola o t’insinui turbinando fra i massi per proseguire il tuo cammino; ti libri nell’aria con armonia saltando giù da un dirupo… il segreto dell’acqua è adattarsi senza forma a qualunque situazione.
Non avrei mai immaginato di vivere delle sensazioni così intense, tantomeno che un pezzo di legno con quattro ruote sotto mi cambiasse radicalmente la vita… in meglio ovviamente! Ogni volta che ripenso a quando ho cominciato, sorrido per la situazione paradossale: l’assurdo non sta nel fatto che abbia iniziato a fare skate da adulto e non da ragazzino quando andavo a vedere i miei amici che skateavano, ma che lo abbia fatto adesso che sono cieco.
Tranquilli, non dovete sentirvi dei bastardi senza cuore se vi risulta strano che un non vedente se ne vada in giro per Roma sopra uno skateboard: anche a me all’inizio è sembrata una cosa folle! Eppure, per quanto fosse insensato, in fondo in fondo ero incuriosito: l’immagine sbiadita nei ricordi solleticava la mia fantasia e anche se mi dicevo che solo un matto poteva dare retta a un altro matto, centinaia di sensazioni invadevano la mia mente… il vento in faccia… scorrere sull’asfalto come se ci volassi sopra, la tavola che ti vibra sotto i piedi… tutte quelle emozioni avevano completamente catturato la mia attenzione, distaccandomi dalla realtà come in un sogno a occhi aperti.
Magari adesso vi starete chiedendo: come può un cieco andare sullo skateboard senza schiantarsi su tutto ciò che incontra?
… Curiosi di sapere com’è andata a finire, eh?
…Okay, vi racconto tutto fin dall’inizio!
SCHEDA DEL LIBRO
Il romanzo narra in prima persona l’esperienza del giovane disabile visivo Moutie Abidi, dal momento in cui si imbatte nello skateboarding grazie al fortuito incontro con Paolo e Alessandro, esperti insegnanti e teorici di questa disciplina sportiva.
Dall’assiduità della frequentazione nasce un’intesa potente e affettuosa: i tre si incontrano quasi quotidianamente e, in breve tempo, Moutie impara a skateare. Non solo: l’impegno profuso nell’imparare, sorretto dalla passione e dalla tenacia, condurrà a un cambiamento in positivo in tutta la vita del ragazzo. Egli apprenderà una lezione importantissima: per quante limitazioni una persona possa avere, il vero limite è nella testa, e la paura è un condizionamento più invalidante della cecità.
Una storia autentica narrata in modo sobrio e diretto, ricca di commozione e di spunti per una vera crescita personale.

NOTE SUGLI AUTORI

Moutie Abidi
Nato in Tunisia nel 1989, ha preso parte a “Skating in the Dark”, un progetto di ricerca per la creazione di una metodologia d’insegnamento dello skateboard a persone con disabilità visiva, avendola dapprima sperimentata su sé stesso e collaborando successivamente al suo perfezionamento così da poterla applicare a gruppi con lo stesso deficit visivo. Iscritto alla Facoltà di Ingegneria Informatica di Roma, pratica oltre allo skateboard il baseball per ciechi e la danza latinoamericana.

Paolo Pica
Nato a Roma nel 1964, si è diplomato all’ISEF di Roma nel 1993. Istruttore di diverse discipline sportive in differenti settori, tra cui quello rivolto ai diversamente abili, fin da quando ha iniziato a praticare lo skateboard nel 2008 ne ha sempre avuto una visione da insegnante piuttosto che da praticante, creando e perfezionando nel tempo una metodologia d’insegnamento basata sulle assistenze attive dell’istruttore, descritta nel libro Skate. Metodologia tecnica e propedeutica degli elementi base dello skateboard (Miraggi Edizioni, Torino 2011). Autore, insieme a Simone Marcelli, del (ex FIHP) come docente nei Corsi di Formazione Istruttori di Skateboard. Nominato nel 2017 dalla FISR Responsabile del settore Didattica e Ricerca della Commissione Italiana Skateboard, sta ora conducendo SKATEBOARDING NO LIMITS, un progetto di ricerca Federale per l’insegnamento dello skateboard alle persone diversamente abili.

Alessandro Gargiullo
Nato a Roma nel 1976, è uno dei primi filmer della scena romana (in attività dal 1990) e uno fra gli skater più longevi, praticando lo skateboard continuativamente dal 1987. Ha collaborato nel corso degli anni (1998-2004) con diverse riviste romane di settore e con alcuni skatepark della capitale come insegnante e coordinatore delle attività legate allo skateboard. Istruttore federale dal 2015, è autore insieme a Paolo Pica del libro Street and transition. Approccio alla didattica dello skateboard (Full Time Edizioni Sportive, Roma 2017), e sta ora collaborando al progetto della Federazione Italiana Sport Rotellistici SKATEBOARDING NO LIMITS.