La musicalità dello Skate
L’insegnamento non è mai una cosa a senso unico dove l’istruttore insegna e l’allievo esegue, ma è un rapporto reciproco dove entrambi imparano l’uno dall’altro. Questo è quello che a noi è apparso ancora più evidente lavorando con i disabili visivi dove, mentre noi gli insegnavamo come andare sullo skateboard, loro ci insegnavano a comprenderlo meglio prestando molta più attenzione ai suoni che caratterizzavano i vari trick.
Per avere un’idea più chiara di quanto appena detto partiamo da un’interpretazione artistica dello skateboarding dove lo skate – alla stregua di un pennello – colora con estro e fantasia il grigiore delle città, dipingendole con un proprio tratto o – come uno strumento musicale – suona una musica ruvida e aggressiva o dolcemente felpata e poniamo l’attenzione proprio su quest’ultimo aspetto. In una società basata sull’aspetto visivo com’è quella odierna, guardando uno dei tanti video di skateboard dove spettacolarità delle immagini, musica e fragore dello skate si miscelano alla perfezione – abituati a osservare piuttosto che ad ascoltare – sicuramente non abbiamo mai considerato la musicalità dei trick. Se solo provassimo a considerare il rumore di una manovra come un suono prodotto dalla percussione di un tamburo, allora ogni skater, skateando, diverrebbe un percussionista che crea una propria musica. Uscendo ora da questa visione artistica dello skateboarding per entrare in quella puramente didattica, se ponessimo molta più attenzione agli altri sensi -piuttosto che alla vista – dopo un po’ ci accorgeremmo che il tatto, i suoni, le sensazioni muscolari del movimento ecc., riuscirebbero ugualmente a informarci dello spazio e degli oggetti che ci circondano. A questo scopo, scusandoci in anticipo per la qualità casareccia dei video, vi chiediamo di partecipare a un piccolo esperimento invitandovi ad ascoltare questi 4 suoni prodotti da 4 trick diversi.
Che siate skater o meno, siete riusciti a percepire la differenza dei suoni, gli ambienti ecc.?
E se siete skater, avete capito di quali trick si tratta, dove vengono eseguiti, su quali strutture ecc?
Adesso, dopo aver perso un po’ di tempo a capire di quale manovra si tratta e dov’è stata eseguita, pensate a quanto sarebbe più facile imparare un trick o perfezionarlo se disponessimo anche delle informazioni acustiche che lo caratterizzano o che danno conto dell’altezza, della linearità, ecc.
Ovviamente tutto questo – lungi dall’essere una provocazione – ha il semplice scopo di porre l’attenzione sugli altri sensi che, se incrementati, consentirebbe una migliore interpretazione dello spazio circostante e del nostro agire in esso.
Tornando all’aspetto artistico dello skateboarding, se con un certa fantasia avete assimilato i quattro “rumori” a delle note musicali, forse la prossima volta che entrate in uno skatepark – chiudendo gli occhi e soffermandovi ad ascoltare attentamente – sarete in grado di rintracciare la melodia che crea ogni skater. Per dare un senso compiuto a questa piccola sperimentazione, così come si fa nelle ultime pagine di un periodico di cruciverba, mettiamo i quattro video completi che daranno la soluzione alle diverse domande.
A cura di: