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GLI ERRORI PIÙ COMUNI NEL POP SHOVE-IT DI BASE
Per poter analizzare gli errori più comuni commessi da un principiante nell’esecuzione del Pop shove-it partiamo dalle posizioni dei piedi riportate nelle illustrazioni A; B; C, e da alcune considerazioni di base: i punti di riferimento che lo identificano; gli assi della tavola; la distanza del punto di applicazione della forza del piede di spinta dall’asse longitudinale mediano della tavola.
I punti di riferimento che identificano il pop shove-it
In base ai punti di riferimento presi, il nome del trick cambia pur rimanendo il medesimo, generando confusione. Entriamo pertanto nel merito e analizziamo il pop shove-it e il frontside pop shove-it in relazione ai punti di riferimento: la direzione di spinta sul tail e la direzione di spostamento del nose della tavola. Se prendiamo in considerazione la direzione di spinta della gamba sul tail della tavola, e dunque il suo spostamento, nel pop shove-it questa farà ruotare il nose in direzione della parte anteriore dello skater e nel front side pop shove-it in direzione della parte posteriore dello skater. Se viceversa il punto di riferimento diventa la direzione del nose allora quello che è stato appena identificato come front side pop shove-it diventa pop shove-it. La scelta qui adottata è quella di prendere come punto di riferimento il tail della tavola, e il suo spostamento sotto la direzione di spinta dell’arto inferiore.
Gli assi mediali della tavola.
Gli assi mediali della tavola sono 3: asse longitudinale (a.l), asse trasversale (a.t) e asse verticale (a.v). Questi 3 assi passanti per il centro della tavola sono perpendicolari l’uno all’altro e la suddividono in una parte anteriore, una posteriore e due laterali
La distanza fra il punto di applicazione della forza e l’asse longitudinale mediano
In relazione alla posizione del piede sul tail rispetto all’asse longitudinale mediano (illustrazioni A; B; C) varia l’ampiezza dell’escursione indietro dell’arto posteriore (indietro qui non è in relazione ai punti di riferimento presi sulla tavola ma si riferisce al corpo dello skater), presentandosi tanto maggiore quanto minore è la distanza della parte anteriore del piede di spinta dall’asse mediano longitudinale della tavola e viceversa, ovvero più ampio se la parte del piede che effettua la spinta e vicina o sull’asse mediano longitudinale, e meno ampio se questa ne è distante.
Partiamo da qui per vedere gli errori più frequenti nel movimento di spinta dell’arto posteriore:
1) Il piede posteriore in appoggio sul’avampiede viene posizionato poco prima della linea mediana longitudinale, così da creare nella fase di spinta il momento angolare che mette la tavola in rotazione di 180° attorno al suo asse verticale solo con una eccessiva escursione indietro dell’arto inferiore posteriore (indietro qui non è in relazione ai punti di riferimento presi sulla tavola ma si riferisce al corpo dello skater) che determina uno spostamento in avanti della tavola rispetto allo skater in fase di volo, con un mancato atterraggio o un mancato rientro del piede posteriore sulla tavola in atterraggio.
2) Il piede posteriore viene posto correttamente sul tail, cioè poggiato piatto oltre la linea mediana longitudinale (illustrazioni B; C) con la punta in prossimità del bordo mediale, ma la mancata estensione del piede in fase di spinta comporta come sopra una eccessiva escursione indietro della gamba posteriore con gli stessi risultati.
3) Il piede posteriore invece di essere poggiato piatto oltre la linea mediana longitudinale con la punta in prossimità del bordo mediale, come nelle illustrazioni B e C, è in appoggio sull’avampiede. Questa posizione comporta nella fase di flessione della gamba successiva all’ estensione, un contatto con la tavola ed un inizio di rotazione attorno all’asse longitudinale come nel pressure flip.
4) Il piede posteriore invece di essere poggiato piatto oltre la linea mediana longitudinale con la punta in prossimità del bordo mediale, come nelle illustrazioni B e C, viene posizionato con la punta del piede che ne fuoriesce. Questa posizione comporta nella fase di spinta indietro della gamba e del piede posteriore, un contatto con la tavola ed un inizio di rotazione attorno all’asse longitudinale.
5) Il piede posteriore viene posto correttamente sul tail (illustrazioni A; B; C) ma l’esigua spinta in basso e indietro (indietro qui non è in relazione ai punti di riferimento presi sulla tavola ma si riferisce al corpo dello skater), del piede e della gamba posteriore fanno si che la tavola ruoti in fase aerea meno di 180°
6) Il piede posteriore viene posto correttamente sul tail (illustrazioni A; B; C) ma l’eccesso di spinta in basso e indietro del piede e della gamba posteriore fanno si che la tavola ruoti in fase aerea oltre i 180°, con un atterraggio mancato o, se questo c’è, non in linea.
7)La posizione e il movimento di spinta del piede posteriore sono corretti ma la flessione della gamba posteriore successiva all’estensione e in ritardo rispetto alla flessione di quella anteriore, presentandosi distesa o semidistesa nella fase aerea iniziale. Questo ha due ripercussioni sul trick: la gamba in fase aerea blocca la rotazione finale della tavola; la tavola completando la rotazione si riporta sotto lo skater ma non si dispone parallela al suolo in fase aerea determinando un atterraggio non corretto o sbilanciato indietro (indietro qui si riferisce ai punti presi sulla tavola e quindi va inteso in direzione del tail).
Analizziamo adesso i principali errori del busto del corpo in fase di estensione:
1) durante la fase di caricamento o durante l’estensione il peso, e dunque il baricentro, viene spostate in avanti ( “in avanti” è riferito al corpo dello skater ) determinando una fase di volo diagonale che si svolge nella stessa direzione dello spostamento del baricentro e non verticale come dovrebbe essere. In questo caso l’intero tricks si decentra dalla linea teorica che deve seguire, presentando la fase di stacco in un punto e l’atterraggio in un altro, spostato da questo di una certa distanza. La mancanza di verticalità e l’errore chiave che influenza notevolmente l’acquisizione di tricks più complessi come il varial kick flip o il 360 flip.
2) Anche se le fasi di caricamento ed estensione del corpo sono corrette è possibile che lo skater nella fase discendente che precede l’atterraggio, per andarsi a guardare i piedi anziché inclinare la testa, sposti le spalle in avanti ( “in avanti” è riferito al corpo dello skater ), trovandosi sbilanciato nella stessa direzione durante l’atterraggio.
3) Il corpo in fase di estensione viene proiettato in avanti (in avanti qui è in relazione ai punti di riferimento presi sulla tavola dunque è da intendere in direzione del nose), presentandosi durante l’atterraggio decentrato verso il nose piuttosto che centrato con i piedi sulle viti di ancoraggio dei trucks.
4) Il corpo in fase di estensione viene proiettato leggermente indietro (indietro qui è in relazione ai punti di riferimento presi sulla tavola dunque è da intendere in direzione del tail), compensato però dall’estensione della gamba anteriore in direzione del nose, comportando un atterraggio decentrato verso il tail piuttosto che centrato con i piedi sulle viti di ancoraggio dei trucks.
5) Anche se le fasi di caricamento ed estensione del corpo sono corrette, all’inizio di quest’ultima c’è un piccolo intervento del busto che intraruotando leggermente determina: un incremento della velocità angolare, cioè di rotazione della tavola, con il superamento dei 180°; una rotazione in fuori del busto successiva in fase aerea per il riallineamento sulla tavola. Questa rotazione del busto può comportare un atterraggio non in linea o sbilanciato e creare problemi nell’apprendimento succesivo di tricks più complessi come il varial kick flip.
Gli errori della gamba anteriore sono principalmente due:
1) Una flessione scarsa in fase di estensione del corpo che blocca la rotazione della tavola o la devia.
2) Un’azione di spinta in avanti ( “in avanti” è riferito al corpo dello skater ) della gamba anteriore concomitante alla spinta in direzione opposta della gamba dietro.
Gli errori più comuni nell’atterraggio, oltre a quelli appena visti, dipendono principalmente da un’azione inversa a quello che normalmente si adotta: invece di semipiegare busto e gambe per ammortizzare l’impatto dell’atterraggio, lo skater estende busto e gambe irrigidendosi e sbilanciandosi.
Ultimo ma non meno importante degli altri errori è la mancata o scarsa azione di spinta per fuori-alto degli arti superiori durante l’esecuzione del pop shove-it.
Paolo Pica
GLI ERRORI PIÙ COMUNI NELL’OLLIE DI BASE
Quali sono gli errori più comuni nell’ollie che un principiante commette? Per comprendere la complessità coordinativa necessaria ad eseguire questo trick, entriamo nel dettaglio dell’ollie e analizziamolo passo passo iniziando dalle posizioni che comunemente si assumono sullo skateboard, riportate di seguito nelle illustrazione A e B:
La prime cose che appaiono evidenti sono:
- la non corrispondenza del baricentro con quello della tavola, tale che se si solleva il piede posteriore, il corpo resta in equilibrio su questa, perché il baricentro corporeo ricade all’interno degli appoggi a terra costituiti dal complesso trucks/ruote, ma se si solleva quello anteriore, il baricentro corporeo spostandosi indietro sul tail e mettendo in rotazione la tavola sul truck posteriore determina la perdita dell’equilibrio. Lo Stesso discorso vale per gli spostamenti del busto e delle braccia in direzione del nose o del tail.
- L’asimmetria degli appoggi sulla tavola, più marcata in A che in B, determinata dalla curvatura del tail.
Partiamo da qui per vedere gli errori più frequenti nel movimento di spinta dell’arto posteriore e del corpo:
1) Nell’effettuare la spinta del piede posteriore sul tail si sposta il corpo indietro contemporaneamente alla flessione della gamba anteriore, con conseguente perdita di equilibrio.
2) Nell’effettuare la spinta non c’è lo sbilanciamento del corpo indietro, ma la flessione della gamba posteriore successiva all’estensione e in ritardo rispetto alla flessione di quella anteriore, presentandosi distesa o semidistesa nella fase aerea iniziale. Questa difficoltà nel coordinare e armonizzare le flesso-estensioni di entrambi gli arti, è una delle cause del mancato o scarso riallineamento della tavola nella fase aerea e di un atterraggio non corretto.
3) Nell’effettuare la spinta del piede posteriore sul tail si sposta il corpo in avanti contemporaneamente alla flessione della gamba anteriore, con conseguente perdita di equilibrio dovuta allo slittamento dello skateboard indietro.
4) La spinta è esigua perché più che essere determinata dall’estensione contemporanea del piede e dell’arto inferiore coordinata alle azioni di estensione e flessione di quello anteriore, e determinata principalmente dalla spinta del piede con scarso apporto di spinta della gamba.
5) La successione di spinte e richiami, ovvero estensioni e flessioni degli arti inferiori, sono corrette, ma il posizionamento dell’avampiede sul tai subito prima, o poco dopo l’asse mediano longitudinale, determinano un disallineamento della tavola in fase ascendente.
Prima di affrontare gli errori più comuni commessi con l’arto inferiore anteriore, esaminiamone la corretta funzione nell’ollie: incrementare la fase ascendente della tavola durante la flessione e spostare il baricentro corporeo avanti disponendo la tavola parallela al suolo durante l’estensione.
Passiamo ora agli errori più comuni nei movimenti della gamba e del piede anteriore:
1) Durante la fase ascendente della tavola la gamba dopo essersi flessa non si estende in direzione del nose, determinando così il mancato spostamento del baricentro con il riallineamento della tavola. la conseguenza di tutto ciò spesso è l’atterraggio sulle ruote posteriori con perdita dell’equilibrio indietro.
2) Anche se tutti i movimenti vengono svolti correttamente, la fase di flessione è minima con una fase aerea della tavola scarsissima. È questo uno degli errori più comuni che rallentano di molto l’evolversi della tecnica, dovuto ad una errata valutazione dell’azione del piede anteriore che si ritiene strisciare sulla tavola per incrementare l’altezza dell’ollie. Nella realtà dei fatti, quando l’arto anteriore si flette, fa si che la tavola, sotto la spinta di quello posteriore sul tail, ruoti intorno al truck posteriore sollevandone la parte anteriore che attraverso il grip va in presa sul piede. Una volta che la tavola è stata agganciata da questo, la flessione dell’arto inferiore coordinata all’elevazione del corpo verso l’alto determina l’incremento di salita del nose. Lo scivolamento del piede in avanti con l’intrarotazione del piede è pertanto una conseguenza della flessione della gamba anteriore, così come l’extrarotazione del piede con l’appoggio della pianta sulla tavola durante lo spostamento in avanti del baricentro e il riallineamento della tavola al suolo, lo sono dell’estensione.
3) Nel tentativo di incrementare la salita della tavola, durante la fase di flessione della gamba anteriore si tende a farla ruotare in fuori o in dentro, determinando un disallineamento della tavola.
4) Il piede anteriore non perfettamente parallelo a quello posteriore ma leggermente ruotato in direzione del nose ,ovvero in diagonale, può determinare in concomitanza o meno dell’errore precedente una traiettoria non rettilinea che tende a far flippare la tavola, ovvero metterla in rotazione attorno al proprio all’asse mediano longitudinale. Analizziamo adesso i principali errori del busto durante la fase di caricamento che precede il trick e del corpo in fase di estensione:
1) Il principale errore che si commette e quello di decentrare il corpo spostando le spalle, e dunque il peso, in avanti ( “in avanti” è riferito al corpo dello skater ) durante la fase di caricamento per andare a guardare i piedi. È questo un altro degli errori chiave più comuni che non solo rallenta di molto l’evolversi della tecnica, ma che influenza notevolmente l’acquisizione e il perfezionamento di trick successivi. Vediamo il perché: ogni spostamento di una parte del corpo in assenza di vicolo, cioè quando stiamo in aria, tende a far spostare e ruotare il corpo nella stessa direzione. Pertanto durante la fase di estensione, anche se tutti i movimenti delle gambe sono perfettamente eseguiti e coordinati fra loro, nello svolgersi del trick, il corpo inevitabilmente si decentra dalla tavola.
2) Anche se le fasi di caricamento ed estensione del corpo sono corrette è possibile che lo skater nella fase discendente che precede l’atterraggio, per andarsi a guardare i piedi anziché inclinare la testa, sposti le spalle in avanti ( “in avanti” è riferito al corpo dello skater ), trovandosi sbilanciato nella stessa direzione durante l’atterraggio.
3) Anche se i movimenti degli arti inferiori sono corretti, e la fase di estensione è verticale, la tendenza a tenere sotto controllo con lo sguardo la tavola porta a una leggera rotazione del busto in fuori attorno all’asse longitudinale corporeo tale da ruotare la tavola nella stessa direzione durante la fase aerea del trick, pregiudicando la linearità dell’atterraggio.
4) Il corpo in fase di estensione viene proiettato in avanti, presentandosi durante l’atterraggio decentrato verso il nose piuttosto che centrato con i piedi sulle viti di ancoraggio dei trucks.
5) Il corpo in fase di estensione viene proiettato leggermente indietro compensato però dall’estensione della gamba anteriore in direzione del nose, comportando un atterraggio decentrato verso il tail piuttosto che centrato con i piedi sulle viti di ancoraggio dei trucks.
Gli errori più comuni nell’atterraggio, oltre a quelli appena visti, dipendono principalmente da un’azione inversa a quello che normalmente si adotta: invece di semipiegare busto e gambe per ammortizzare l’impatto dell’atterraggio, lo skater estende busto e gambe irrigidendosi e sbilanciandosi.
Ultimo ma non meno importante degli altri errori è la mancata o scarsa azione di spinta per fuori-alto degli arti superiori durante l’esecuzione dell’ollie.
Paolo Pica